From Our

Blog

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

Questo pezzo e relativa ricetta sono stati scritti e pubblicati sul magazine online  CavoloVerde. I Pici sono un tipo di pasta fatta a mano, simili a spaghettoni  ma più grossi, arrotolati male, disuguali, tipici del sud della Toscana, della provincia di Siena e Grosseto e della provincia di Viterbo con cui confina Grosseto. La ricetta è  molto semplice: acqua, farina e pochissimo, se non nessuno, uovo. La preparazione consiste nell'”appiciare”, cioè lavorare a mano la pasta fino a creare uno spaghetto lungo e corposo. I condimenti classici sono: “l’aglione” (un sugo di pomodoro saporito e agliato), il ragù di carne o la ricetta cosiddetta “alle briciole”, con briciole di pane – appunto – soffritte o addirittura fritte. Esistono varianti di tutti i tipi: ai funghi,  con ragù a base di cacciagione (cinghiale e lepre, ad esempio) o in molti altri modi, le più ricche considerate esterne alla tradizione e ai gusti contadini della Toscana rurale, solitamente frugali.

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

La Salsiccia di Cinghiale, salume tipico della norcineria Toscana viene prodotta con carni di cinghiale accuratamente selezionate e sgrassate e una parte di carne suina, la carne di suino serve a rendere il prodotto più dolce e la consistenza più morbida.
Per produrre la Salsiccia di Cinghiale la carne viene macinata piuttosto fina, all’impasto viene aggiunto sale e un mix di spezie tra cui spiccano pepe e aglio.

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva

Non si può parlare di Porchetta senza qualche accenno al maiale, il quale ha una bella e ricca storia da raccontare, che da sempre accompagna l’evoluzione dell’uomo.
Animale davvero provvidenziale fra tutti quelli che l’uomo è riuscito nel tempo a piegare alle proprie esigenze alimentari ed economiche, una vera ed inesauribile fonte di sostentamento, dalle eccezionali capacità di adattamento ed eccellenti doti evolutive.
La sua prima domesticazione lo vedeva allo stato brado, libero di pascolare fino a quando, in età medievale, cominciò a vivere in prossimità delle case, diventando uno dei simboli di prosperità; questo ci riporta ad una millenaria civiltà contadina, che con la carne di maiale ha costruito un’importante fonte di risorse alimentari ed ha sviluppato, nella cultura legata alla civiltà della tavola, importanti piatti e ricette legati al territorio, senza dimenticare la gran varietà di riti collegati al sacrificio dell’animale, alla conservazione e all’utilizzo delle sue carni.

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Il “bandito sociale” Domenico Tiburzi nacque a Pianiano una piccolissima frazione rurale nel comune di Cellere, posta fra i monti di Canino e le colline e le macchie di Montauto il 28 maggio 1836. La sua vicenda umana è intimamente legata alla storia politica, sociale ed economica di quel territorio ove nacque e dove visse, una zona che, posta al confine meridionale del Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, era ricoperta di boschi e paludi, macchie e pinete e conobbe il flagello della malaria, presenza costante con cui la scarsa popolazione che vi abitava, dovette convivere per secoli.

Contatti

Via Marconi, 5 ~ 01010 CELLERE VT

dialmar2@virgilio.it

Orari di Apertura

Lun - Ven 08:30 - 19:00 clock 

Sab 08:30 - 20:00 clock 

Marchio Tiburzi

La passione, l’onestà, l’amore per le tradizioni e la buona cucina.

Mobile: 339 5716275

Find Us

Italian Arabic Chinese (Traditional) English French German Portuguese Russian Spanish